Un soldato giardiniere, vedendo entrare nel suo giardino alle dieci del mattino una compagnia tranquilla di ortolani mossi da curiosità, ha immediatamente sparato loro addosso con un fucile da caccia, uccidendo due ragazze.
Un agente della dogana, vistosi rifiutare l’accesso al domicilio di un indigeno, diede fuoco alla capanna e ruppe una gamba alla moglie di quest’ultimo nel momento in cui la sventurata, accecata dal fumo, uscì per scappare via con i figli.
Un maresciallo di prima classe dell’artiglieria ha dato fuoco a una casa, col pretesto che la proprietaria non voleva riceverlo a mezzanotte.
Un tenente poligamo ha gettato a terra una giovane donna annamita e l’ha ammazzata a colpi di giunco perché non voleva essere la sua concubina.
Un altro ufficiale aveva stuprato una ragazzina facendo mostra di un odioso sadismo. Tradotto davanti al tribunale penale, fu assolto perché la vittima era un’annamita.
O madri, mogli, figlie francesi, cosa ne pensate, o sorelle! E voi, figli, mariti e fratelli francesi? Si tratta di una galanteria francese “colonializzata”, non è vero?
Ho Chi Minh (Kim Lien, 1890 – Hanoi, 1969) è la figura più eminente della storia del Vietnam moderno. Fondatore del Partito Comunista Indocinese (1930) e del Vietminh (Lega per l’indipendenza del Vietnam, 1941), ha guidato il Paese nella lotta di liberazione dal giogo coloniale francese.
Il 2 settembre 1945 ha proclamato l’indipendenza della Repubblica Democratica del Vietnam.
Fino alla fine della sua vita, ha continuato a lottare per la resistenza contro l’imperialismo francese prima, statunitense poi, per la piena indipendenza del Paese, per la fondazione di un nuovo Vietnam libero, socialista, promotore della pace.
Non ci sono ancora recensioni.