Le grandi rivoluzioni fanno la storia; le resistenze conservatrici e le contro-rivoluzioni non fanno che ritardarne il corso. La rivoluzione francese ha inventato la politica e la democrazia moderna, la rivoluzione russa ha aperto la via alla transizione socialista, la rivoluzione cinese ha associato l’emancipazione dei popoli oppressi dall’imperialismo al loro impegno sulla via del socialismo. Queste rivoluzioni sono grandi proprio perché sono portatrici di progetti forti in anticipo sulle esigenze immediate dei loro tempi. Per questo nel loro sviluppo si scontrano con le resistenze del presente, che sono all’origine degli arretramenti, dei “termidori” e delle restaurazioni. Le ambizioni delle grandi rivoluzioni non trovano la loro traduzione nella realtà immediata. Ma restano i fari che illuminano le lotte ancora incompiute dei popoli per la loro realizzazione. Non è possibile perciò comprendere il mondo attuale facendo astrazione dalle grandi rivoluzioni. Commemoriamo l’Ottobre 1917, situando l’evento in un quadro attuale, che è solo in apparenza quello del trionfo della controrivoluzione “liberista”, poiché questo sistema è già avviato sulla strada della decomposizione caotica, che apre la via alla possibile cristallizzazione di una nuova situazione rivoluzionaria.
Samir Amin (Il Cairo 1931 – Parigi 2018) ha diretto il Forum du Tiers Monde a Dakar ed è stato presidente del Forum Mondiale delle Alternative. Ha insegnato in varie università ed è stato consigliere economico di alcuni paesi africani. Noto in Italia sin dagli anni ’70 (“L’accumulazione su scala mondiale”, 1970; “Lo sviluppo ineguale”, 1977), è autore di numerosissimi testi pubblicati in tutto il mondo. In MarxVentuno sono apparsi: “La geostrategia degli Stati Uniti in panne. Egitto 2015” e “Contra Hardt e Negri. Moltitudine o proletarizzazione generalizzata?” (Imperialismo e guerre nel XXI secolo, n. 1-2/2016) e altri.
Non ci sono ancora recensioni.