Prima e dopo l’elezione di Trump assistiamo ad un duro scontro interno alla classe dominante Usa. È fallito, a quasi 30 anni dalla fine dell’Urss, il “progetto americano per il nuovo secolo” di essere la superpotenza incontrastata nel mondo (unipolarismo). La straordinaria ascesa della Cina, la riorganizzazione della Russia sotto la direzione di Putin, l’emergere di nuovi soggetti sulla scena mondiale ne determinano il fallimento. Trump cambia linea, non per accettare però un mondo veramente multipolare, ma nel tentativo di affermare su una base più solida il primato americano. Non smantella, ma rafforza il complesso militar-industriale (aumenta la spesa per il 2019), né il sistema di basi e di alleanze militari sotto stretto controllo USA, in primis la NATO. E, insieme, punta al rilancio della base industriale, indebolitasi negli ultimi decenni, con una politica protezionistica e la dura guerra commerciale non solo contro la Cina, ma anche contro i paesi capitalistici – dalla Ue al Canada al Giappone – che hanno costituito dopo il 1945 il “blocco occidentale”. Trump vuole rompere ogni organismo di cooperazione internazionale, in modo da trattare da maggiori posizioni di forza con ogni singolo paese. La Ue vive oggi una crisi profonda politica, morale, di progetto. In questa crisi si inserisce ora l’azione di Trump apertamente contro la Ue. L’implosione della Ue avrebbe oggi un forte segno di destra – come mostra in Italia la forte ascesa della Lega – e porrebbe ogni singolo paese europeo ancor più sotto il controllo USA.
A cura di: Andrea Catone
Saggi e testi di: Samir Amin, Angelo Baracca, Andrea Catone, Gaio Doria, Marcos Aurélio da Silva, Francesco Galofaro, Vladimir F. Gryzlov, Francesco Maringiò, Dmitrij G. Novikov, Renato Rabelo, Luciana Santos, Salvatore Tinè, Zhang Boying.
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